‘Non ho bisogno della meditazione mindfulness’ – 3 ragioni per cui non è vero

Ho già abbastanza da fare. Perché dovrei aggiungere la meditazione mindfulness o la formazione? Sto bene anche senza”. Ma stai davvero “bene”? E vi basta “stare bene” o avete la sensazione che vi manchi qualcosa? Se avete bisogno di una motivazione per esplorare la meditazione mindfulness, continuate a leggere per scoprire tre motivi per cui vale la pena investire nella meditazione.

Motivo n. 1: la resilienza

Bruciare una candela a due punte non è sostenibile, e lo sapete. Il vostro corpo e la vostra mente vi dicono chiaramente quando avete bisogno di ricaricarvi. Ecco alcuni segnali comuni che indicano che qualcosa deve cedere: problemi di sonno, mal di testa, dolori muscolari, impazienza, errori stupidi, assenza di attenzione durante le riunioni, difficoltà a prestare attenzione. La meditazione quotidiana è un modo semplice per coltivare la resilienza e incoraggiare il corpo e la mente a rilassarsi profondamente. Da questo stato di rilassamento, si possono vedere chiaramente le parti della propria vita che devono cambiare o essere affrontate in modo diverso. Nella complessità delle nostre vite di oggi, questa capacità non è un “bello da avere”, ma una parte essenziale del vivere bene.

Motivo n. 2: chiarezza

In questo mondo di continue distrazioni, raramente prestiamo piena attenzione a qualcosa. È facile farsi condizionare da un certo modo di vivere e di pensare, soprattutto quando siamo presenti solo in parte alla nostra vita. Ma per crescere ed essere creativi, dobbiamo vedere chiaramente le aree in cui noi, o le nostre organizzazioni, siamo bloccati. Dobbiamo vedere dove è necessaria una leadership coraggiosa per rompere lo status quo. E per farlo, dobbiamo vedere con maggiore chiarezza e saggezza. La pratica della meditazione ci insegna a coltivare la spaziosità necessaria per attingere a queste capacità innate della mente. A poco a poco, iniziamo a diventare abili nel notare i nostri pregiudizi e le nostre barriere e a imparare a calmare la mente indaffarata in modo che la nostra saggezza possa essere ascoltata.

Motivo n. 3: Compassione

Oggi più che mai, la capacità della meditazione di insegnarci la compassione è estremamente necessaria. Coltivare la compassione per noi stessi e per gli altri ci ricorda la nostra umanità condivisa e la nostra interconnessione. Durante l’apice della pandemia, abbiamo assistito a straordinari esempi di compassione. Potreste aver notato come questi atti abbiano avuto la capacità di toccare il vostro cuore. Non solo in senso figurato, ma potreste aver notato che ascoltare o vedere queste storie ha creato un calore al centro del vostro petto. La compassione è potente. La compassione nella meditazione è l’invito a comprendere profondamente ciò che è qui e ad aprirsi all’attrazione verso un atto di gentilezza. Questo atto di gentilezza può iniziare come un atto di autocompassione, e poi come un atto di compassione verso gli altri. Non bisogna mai sottovalutare l’effetto a catena di un atto di gentilezza.

La meditazione è un allenamento per la mente, il cuore e il corpo. Richiede lo stesso impegno dell’allenamento del corpo e ha benefici trasformativi per voi e per coloro che vi circondano.


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